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Autore Natale in crociera
dan880

Reg.: 02 Ott 2006
Messaggi: 2948
Da: napoli (NA)
Inviato: 29-12-2007 16:44  
il pubblico determina il vero successo o meno di un regista, di un genere di film.

nel cinema non sono le critiche o meno a far andare avanti o indietro attori, film e registi: tutto dipende dalla quantità di pubblico che ti segue.

il cinepanettone è però l'eccezione che conferma la regola: perchè far uscire un film comico a dicembre è una mossa astuta. a dicembre tutti hanno voglia di ridere, e disimpegnatamente, e quindi un pò tutti vanno in sala a vedersi queste cretinate. anche chi non è magari un fan dei cinepanettoni.

nel caso di de sica e company sono dunque la quantità di incassi a determinarne l'arresto artistico o meno.

un comico come verdone invece deve appoggiarsi a quanto pubblico lo segue per capire se il suo è ancora un cinema di successo.

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uppangier

Reg.: 25 Giu 2007
Messaggi: 720
Da: NAPOLI (NA)
Inviato: 29-12-2007 16:55  
Guarda, non è nemmeno 'colpa' del pubblico.
Pensa che il mio cinema ha in programmazione da Natale solo 2 film:
- Una moglie bellissima;
- Natale in crociera.
Non c'è molta scelta.
Magari, la scelta sarebbe caduta cmq su uno dei due o su entrambi, anche con altri titoli in cartellone, per motivi di relax etc. di cui abbiamo già parlato.

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AlZayd

Reg.: 30 Ott 2003
Messaggi: 8160
Da: roma (RM)
Inviato: 29-12-2007 17:12  
quote:
In data 2007-12-29 16:44, dan880 scrive:
il pubblico determina il vero successo o meno di un regista, di un genere di film.




Si, ma, giusto per precisare, il successo non è sinonimo di valore. Se fosse dipeso dal successo di pubblico ottenuto, oggi probabilmente non conserveremmo neppure memoria di quella gran quantità di capolavori e registi (non necesariamente con la forfora del "tormento" intellettuale posata sulle spalline della giacca) che non hanno ottenuto successo al botteghino, e che però hanno scritto le più belle e vitali pagine della storia del cinema.

Un film come ad esempio i Cancelli del cielo di Cimino, un flop d'incassi che mando per questo fallita la casa produttrice, successo di pubblico o non successo di pubblico, resta un fottutissimo capolavoro!
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"Bisogna prendere il veleno come veleno e il cinema come cinema" - L. Buñuel

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dan880

Reg.: 02 Ott 2006
Messaggi: 2948
Da: napoli (NA)
Inviato: 29-12-2007 17:28  
ma il successo di pubblico e il valore cinematografico di un film sono due cose differenti.

siccome ho citato verdone, lo ripropongo per far capire meglio: i film di verdone non sono mai paragonabili ad esempio ai capolavori di totò, ma sono ugualmente divertenti in maniera intelligente e per questo godono di molto successo di pubblico. e lo stesso verdone ha ancora una popolarità enorme che certamente gli fa capire quanto il pubblico lo sostiene molto.

così come si verificano casi contrari (verificatisi soprattutto in passato): e cioè di film che, stranamente, furono inizialmente snobbati ma si vedeva che il loro valore cinematografico era indiscutibile. questo però non significa che il pubblico li ignorava completamente. è che furono più riscoperti in seguito. capiti meglio.

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eltonjohn

Reg.: 15 Dic 2006
Messaggi: 9472
Da: novafeltria (PS)
Inviato: 29-12-2007 18:49  
quote:
In data 2007-12-29 15:38, uppangier scrive:
quote:
In data 2007-12-29 07:09, kubrickfan scrive:
voglio solo specificare che io questi film non li considero grande cinema, sono grandi incassi da cinema ma non per questo validi, e di fatto li ho stroncati nel giudizio artistico(come leggerete. se avrete voglia, anche la rece dell'ultimo pieraccioni davvero di scarso livello).
Mai e poi mai comunque mi permetterei di dire qualcosa a uno spettatore che li sovvenzionano pagando il biglietto (non io uppangier, mi spiace deluderti ma le rece di questi film le faccio perchè me lo chiedono e ho ovviamente per il controlavoro l'ingresso)dato che si ha tutto il diritto di vedere il cinema come si vuole, quando si vuole il poco o tanto che si vuole, senza per forza fare trattati o scrivere delle perosnali profonde sensazioni. Si entra con i pop corn anche per stare sulal giostra senza che essa sia poi troppo diversa dal giro prima. La punta di rammarico sta nel fatto che la massa di persone che vede a natale i cinepanettoni non osa magari qualche volta il tentativo di vedere qualcosa di diverso in gran numero. Non oserei mai chiamarmi desica o boldifan in quanto la mia visione di percezione del piacere nel cinema sta da un altra parte, non migliore o peggiore, solo la mia.




Il vero critico è il pubblico. E il pubblico, per fortuna, ignora il critico.
Il critico, storia insegna, non ha capacità... come vogliamo dire? analitiche?
L'unico Totò apprezzato dai critici è il personaggio di "Uccellacci e Uccellini" solo perché il regista del film è Pier Paolo Pasolini. E non è quella la pellicola più trasmessa ggi.
Dovrebbe nascere la figura dello stroncacritico incompetente. Stroncare i critici prima dei film.


Quello che tu chiami pubblico in realtà è "gregge" e come tale va considerato e con una generosa dose di malcelato (e poi mica tanto) disprezzo. Vorrei sapere chi l'ha stabilito che Totò è stato effettivamente un grande...
_________________
Riminesi a tutti gli effetti...a'l'imi fata!

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quentin84

Reg.: 20 Lug 2006
Messaggi: 3011
Da: agliana (PT)
Inviato: 29-12-2007 19:04  
quote:
In data 2007-12-29 18:49, eltonjohn scrive:
Vorrei sapere chi l'ha stabilito che Totò è stato effettivamente un grande...


Che Totò sia un grande attore comico (ma non solo strettamente comico come forse aveva capito Pasolini) mi sembra ci siano pochi dubbi: pensa alla mimica facciale, alla gestualità, pensa a come destrutturava il linguaggio oltre che il corpo: la "dettatura della lettera" e il dialogo con il vigile in "Totò, Peppino e la malafemmena" sono indicative di questo.

Il principe De Curtis ha fatto scuola, moltissimi comici da Benigni a Troisi gli devono qualcosa.

[ Questo messaggio è stato modificato da: quentin84 il 29-12-2007 alle 19:10 ]

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dan880

Reg.: 02 Ott 2006
Messaggi: 2948
Da: napoli (NA)
Inviato: 29-12-2007 19:22  
basta ascoltare la sua filosofia su "uomini e caporali" per capire che totò è stato, oltre che un bravissimo comico per le sue strepitose e geniali interpretazioni, un attore che ha saputo rappresentare con sorprendente realismo umano i veritieri aspetti agrodolci della vita. con frasi ancora oggi attualissime e molto vere.

e consiglio di vedere anche la sua interpretazione nel primo episodio del film l'oro di napoli, dove interpreta una brava persona vessata da un camorrista che si è insediato in casa sua. o la parte finale di guardie e ladri.

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kubrickfan

Reg.: 19 Dic 2005
Messaggi: 917
Da: gessate (MI)
Inviato: 29-12-2007 19:38  
totò al tempo fu trascurato e vessato come guitto della risata facile e poi con il tempo i suoi lavori rivalutati come giusto. E comunque la consacrazione l'ha avuta in un grandissimo lavoro come L'oro di napoli, e poi con uccellacci & Uccellini ha dato prova di coraggio con pasolini di una interpretazione diversa dal suo solito, cosa che DeSica non fa perchè ha paura di perdere l'icona da incasso facile e che il pubblico lo diserti a Natale per una prova "off" dai suoi canoni sicuri. ormai i cinepanettoni di storia ne hanno alle spalle (da quanti anni ci sono?) ma continuano a non avere valenza artistica in maniera oggettiva e non soggettiva, ripetendosi sempre, anche in tempi placidi di un occhio di simpatia per i Trash divenuti "Trash cult". La storia ha reso giustizia a un grande come Totò, iniziatore e seminatore come qualcuno ha scritto, di fatto la stessa cosa con i cinepanettoni non potrà accadere.
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non solo quentin ma nel nome di quentin...quentin tarantino project
QUENTIN TARANTINO PROJECT

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eltonjohn

Reg.: 15 Dic 2006
Messaggi: 9472
Da: novafeltria (PS)
Inviato: 29-12-2007 19:49  
quote:
In data 2007-12-29 19:04, quentin84 scrive:
quote:
In data 2007-12-29 18:49, eltonjohn scrive:
Vorrei sapere chi l'ha stabilito che Totò è stato effettivamente un grande...


Che Totò sia un grande attore comico (ma non solo strettamente comico come forse aveva capito Pasolini) mi sembra ci siano pochi dubbi: pensa alla mimica facciale, alla gestualità, pensa a come destrutturava il linguaggio oltre che il corpo: la "dettatura della lettera" e il dialogo con il vigile in "Totò, Peppino e la malafemmena" sono indicative di questo.

Il principe De Curtis ha fatto scuola, moltissimi comici da Benigni a Troisi gli devono qualcosa.

[ Questo messaggio è stato modificato da: quentin84 il 29-12-2007 alle 19:10 ]


Non so....mi pare quasi di bestemmiare, ma a me non ha mai fatto ridere
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Skualo

Reg.: 01 Mag 2005
Messaggi: 758
Da: Venezia (VE)
Inviato: 29-12-2007 20:19  
Io penso che il discorso sia un altro: mancano gli autori che siano in grado di creare opere fruibili (verticalmente ed orizzontalmente) alla più ampia varietà di persone.
Pochi registi ci sono riusciti: uno dei più grandi ( e l'unico che mi venga in mente ora) è Hitchcock. Lui riusciva magistralmente a convogliare al Cinema una moltitudine di spettatori spaventosa, grazie alle tematiche trattate e sicuramente alla sua tecnica e capacità narrativa (probabilmente questi ultimi due aspetti non venivano colti nella nolo interezza dal pubblico, ma senz'altro assimilati inconsapevolmente e naturalmente).
Ma sappiamo tutti che i suoi films, tutto sono tranne che "commediette di serie B".

Ricordo solo le file immense alle prime visioni di "Psycho": era in fila la lavandaia, l'avvocato, il panettiere, il padre di famiglia, l'avvocato,... insomma .. un'opera cosi' ben congegnata da poter essere fruita (a piacimento) da un gruppo eterogeneo: ognuno trae dall'opera quello che desidera (ma appunto nell'opera le cose per tutti vi sono, le più impegnative celate, le altre evidenti e lampanti).

Questo è eccezionale, ma questo lo può' fare solo un "genio".

Ora grandissimi autori come Godard, Truffaut, Eizenstein, Lynch, ecc sono e resteranno sempre grandissimi, ma di "nicchia". Di nicchia perchè avvicinabili e fruibili solo da pochi. Ma a questi ultimi poco interessa del pubblico.... perchè forse pure loro, volendolo, potrebbero........ (senza sminuire l'opera).

Cio' che lascia l'amaro in bocca è che in questo modo l'arte del Cinema non si svilupperà mai a pieno.
Un Christian De Sica ed un Boldi hanno un potere che neppure immaginiamo: quello di poter parlare ad un grandissimo numero di persone: vi pare poco? A me no. Sono pecorone? Puo' darsi , ma in mezzo a queste forse ci sono Leoni dormienti che si credono pecore
Il loro demerito è quello di non saper o non volere sfruttare tale potere. Christian De Sica nn puo' neanche sedersi alla stessa tavoletta del cesso cove andava Hitch, ma se si impegnasse un pochino a a sviluppare i neuroni dormienti che il padre gli ha lasciato, qualcosa uscirebbe.

Un altro regista che gode del mio massimo rispetto è Tarantino, per gli stessi motivi anche se presi in un altra chiave: non è un genio, ma ha una cultura cinematografica notevole che gli permette di di "copiare", trasporre e recuperare tecniche, materiali, temi, inquadrature già esistenti (e forse misconosciute ai più) e di portarle nel grande schermo (non so a quanti spettatori, ma sicuramente a un numero ben maggiore).
E' un'operazione meravigliosa, perché grazie a lui anche chi non "mastica cinema" puo' solo chiedersi "ma chi cavolo è Miike"?. I giovanissimi magari diranno "Ma chi cavolo è Leone?" (e qui ci mettimao le mani nei capelli.. ma vabbeh), ecc.

Ripeto: è semplicemente meraviglioso, perché a volte basta che qualcuno (ri)porti i giocattoli polverosi e forse dimenticati dalla soffitta al proprio figlio... per spalancargli nuovi mondi, nuove visioni, nuove prospettive.

Ora, w l'arte d'elite, ma ben venga anche un prodotto sempre sopraffino ma sviluppabile non solo in scala verticale, ma anche in quella orizzontale.
Una cosa del genere pero' bisogna saperla fare.

Il pubblico non è pecora: come diceva Forrest Gump.... "Scemo è chi lo Scemo fa".
Pigro si.. pigrone all'inverosimile: per questo ci vogliono gli stimoli adatti.

Ea allora chi si indigna quando vede proposti qui da noi films orientali con la scritta ("Quentin Tarantino Presenta") non ha capito un emerito cazzo di nulla. Ringraziatelo invece. Dai ragazzi, noi qui nn abbiamo bisogno di Quentin : se voglio tra 5 min mi guardo Welles, Godard, Lang... basta collegarsi ad Internet. E lo puo' fare ciascuno di voi.
Chiedete invece in giro: God... chi? Truffaut? E Che è ? A loro servono stimoli del genere. Ben vengano. A 98 di questi nn fregherà un cazzo lo stesso... a 2 di questi si? Vittoria! A noi invece nn serve.. siamo a posto cosi'.
Non dobbiamo sempre essere egoisti e automasturbarci con le nostre opere d'elite.

io l'ho sempre detto: più persone fanno Cinema e ne parlano, più ci guadagnamo tutti.

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Superzebe

Reg.: 25 Mag 2002
Messaggi: 3172
Da: Genova (GE)
Inviato: 29-12-2007 22:02  
Un film splendido. Una sceneggiatura a prova di bomba, grandi tempi comici, battute pungenti e efficaci e un De Sica che gareggia in grandezza attoriale con suo padre. Peccato solo che è uscito troppo tardi per essere presentato a Cannes.
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Claymore

Reg.: 29 Ago 2003
Messaggi: 1129
Da: detroit (es)
Inviato: 30-12-2007 14:21  
e se non usciva affatto era meglio; sto ancora spettando che lui e pieraccioni si levino(dai coglioni) dalle sale per far posto al film di cronenberg che qui ancora non s'è visto.

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AlZayd

Reg.: 30 Ott 2003
Messaggi: 8160
Da: roma (RM)
Inviato: 30-12-2007 14:52  
quote:
In data 2007-12-30 14:21, Claymore scrive:
e se non usciva affatto era meglio; sto ancora spettando che lui e pieraccioni si levino(dai coglioni) dalle sale per far posto al film di cronenberg che qui ancora non s'è visto.



Su questo non posso che concordare. 800 e passa copie distribuite nel territorio nazionale, a Roma in 40 e passa sale, durante i primi giorni di programmazione!

Il cinema vive, sommerso.., ma vive!


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"Bisogna prendere il veleno come veleno e il cinema come cinema" - L. Buñuel

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AlZayd

Reg.: 30 Ott 2003
Messaggi: 8160
Da: roma (RM)
Inviato: 30-12-2007 15:25  
quote:
In data 2007-12-29 17:28, dan880 scrive:
ma il successo di pubblico e il valore cinematografico di un film sono due cose differenti.




Intendevo precisare, come già detto, esattamente questo.

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AlZayd

Reg.: 30 Ott 2003
Messaggi: 8160
Da: roma (RM)
Inviato: 30-12-2007 15:39  
Un tempo, nella sale di prima, seconda, terza visione, e sale parrocchiali, e numerosi cinema d'essè, si poteva vedere di tutto. Non esisteva la distinzione manichea tra cinema d'autore e cinema commerciale.
Quando ero regazetto, e vidi 8 1/2 di Fellini, la sala era strapiena di popolo!

Non tutti avranno capito l'"arcano", ma di sicuro la forza delle immagini - di fronte quelle sorprendenti, inedite immagini -, riusciva ad incantare tutti! Dunque niente di più facile che l'incoscio dello spettatore (a cui Fellini, ma anche Hitchcok, Bunuel, Tarkoswkij, ecc, si rivolgeva) ne fosse rimasto impressionato. Il "significato" è tutto lì. Il testuale, al cinema, è accessorio.
Contribuisce alla idiota separazione cui assistiamo oggi (quando leggo che l'arringa di Volontè in Sacco e Vanzetti, è una cosa teatrale, mi sgorga in core la voglia, di rispondere: ma vai a zappare!) la "casta" della critica. Non parlo degli studiosi di cinema, dei letterati, scrittori, poeti, degli stessi cineasti, che scrivono anche di cinema.

Una volta scrissi un pezzo più articolato su tale questione, ma non ho voglia di cercare nè di ripetermi.
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